Secondo un rapporto della Ragioneria di Stato, pubblicato nei primi giorni di novembre, nel 2021, sono stati spesi quasi 164 miliardi per la sanità, di cui oltre 37 miliardi per prestazioni out of pocket, cioè pagati di tasca propria, dagli italiani, per curarsi in strutture private. Tali spese includono in massima parte: farmaci non rimborsabili, visite mediche e diagnostica.
Il Report della Ragioneria dello Stato
La tendenza che aveva già visto un'importante crescita nel 2020, spinto fortemente dal boom condizionato dal Covid 19, nel 2021 ha confermato la crescita, nonostante il calo dell'influenza pandemica. Nel 2021 infatti la spesa pubblica per la sanità è salita fino a 126 miliardi di euro, ai quali si aggiungono gli oltre 37 miliardi di euro spesi per le prestazioni sanitarie, dai privati cittadini, che hanno deciso per necessità o meno, di scegliere la via sicuramente più rapida, probabilmente più qualitativa (in alcune regioni soprattutto) e certamente più onerosa.
La crescita continua della spesa sanitaria
La spesa sanitaria, in poco meno di un decennio, cioè dal 2012 al 2021, è passata da 110 a 126 miliardi di euro, equivalente a un incremento medio dell'1,5% all'anno. Negli ultimi 2 anni, in particolare, la crescita è stata addirittura del 5,4% (2020) e del 2,7% (2021). Il trend è di facile lettura, visto che in tutte le annualità considerate si registra una crescita della spesa, ad eccezione del 2013, in cui il tasso di variazione è in leggera negatività (-0,9%).
Nel 2020 tutte le regioni hanno mostrato aumenti di spesa, eccezion fatta per il Molise. Nell'ultima annualità una leggera diminuzione è osservabile solo in Emilia-Romagna e in Calabria. Nel biennio l'aumento percentuale più rilevante è riscontrabile per la Provincia autonoma di Bolzano, la Valle d'Aosta e il Veneto.
Cresce il disavanzo delle Regioni. Dopo il calo del 2020 è tornato a salire il disavanzo delle Regioni (ante coperture ndr.) che nel 2021 si è attestato a 1,109 miliardi. Analizzando i dati emerge come siano ben 10 le Regioni con i conti in rosso e che hanno dovuto mettere mano a risorse proprie per chiudere i bilanci.
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Cosa aspettarsi? Come ci cureremo in futuro?
Secondo la Ragioneria di Stato "Esistono margini di efficientamento e di razionalizzazione del sistema", tuttavia – prosegue - Il mantenimento degli standard qualitativi raggiunti rende indispensabile affrontare il tema della sostenibilità dei costi del sistema sanitario pubblico in presenza di livelli di finanziamento condizionati dai vincoli finanziari necessari per il rispetto degli impegni assunti dall'Italia in sede comunitaria. Ciò richiede che si prosegua nell'azione di consolidamento e di rafforzamento delle attività di monitoraggio dei costi e della qualità delle prestazioni erogate nelle diverse articolazioni territoriali del SSN, in coerenza con l'azione svolta negli anni".
Da quanto esposto, sembra palese che l'aumento vertiginoso della spesa sanitaria, soprattutto quella privata, possa essere arginato, ma per quanto si possano portare dei correttivi, sembra abbastanza palese che per molti italiani, la scelta della sanità integrativa, diventerà sempre più necessaria e conveniente.
Come funziona la sanità integrativa?
Affidandosi ad un piano sanitario integrativo, si ha la certezza di avere un supporto in tutte le spese mediche che potrebbero essere necessarie per la propria salute, o della propria famiglia. Per maggior approfondimento ti consigliamo di leggere il nostro articolo 1 italiano su 3 vuole una copertura sanitaria integrativa, ma intanto di seguito trovi un breve esempio del valore di questa opportunità:
Per una visita cardiologica in una struttura sanitaria pubblica nel Lazio, potrebbero volerci fino a 60gg.
Grazie ad una copertura sanitaria, invece, si potrebbe effettuare la stessa visita nel giro di pochi giorni, in una struttura privata di qualità. Il grande vantaggio aggiuntivo consiste nel fatto che sarà la Mutua privata a pagare per il totale o per una gran parte del costo (spesso il 90%).
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